I problemi economici dell’Italia sono in gran parte legati al governo tedesco

di Franco Pinerolo

grecia-euroIL MERCANTILISMO EGEMONISTA TEDESCO A DANNO DEI PAESI VICINI ATTUATO MEDIANTE:

1) Sleale deflazione salariale competitiva

2) Enorme surplus commerciale a danno degli altri Paesi europei

3) Lavoro precario sottopagato e sussidi di disoccupazione come aiuto nascosto di Stato alle aziende – vietato dalla Ue – per integrare le basse retribuzioni.

4) Altri vantaggi impropri ottenuti grazie alla finanza pubblica

5) Evasione fiscale competitiva

– L’AGGRESSIVA COMPETITIVITÀ TEDESCA HA VIOLATO I TRATTATI EUROPEI IN MATERIA DI: 1)aiuti di stato 2)restrizioni quantitative all’importazione 3)mancata piena occupazione 4)stretto coordinamento e scopo cooperativo delle politiche economiche.

– LE RICETTE TEDESCHE SONO SBAGLIATE: Continua a leggere

Uscire dall’euro? C’è modo e modo

Estratto di un articolo pubblicato su Alternative per il socialismo, n. 27, luglio-agosto 2013.
di Emiliano Brancaccio

grecia-euroIl tentativo di salvare la moneta unica a colpi di deflazione salariale nei paesi periferici dell’Unione potrebbe esser destinato al fallimento. L’eventualità di una deflagrazione dell’eurozona è dunque tutt’altro che scongiurata. Il problema è che le modalità di sganciamento dalla moneta unica sono molteplici e ognuna ricadrebbe in modi diversi sui diversi gruppi sociali. Esistono cioè modi “di destra” e modi “di sinistra” di gestire un’eventuale uscita dall’euro. Ma esiste una sinistra in grado di governare il processo?

La crisi dell’Unione monetaria europea è stata interpretata in vari modi. Una chiave di lettura particolarmente feconda analizza il travaglio dell’eurozona alla luce di un conflitto irrisolto tra i capitali delle nazioni che ne fanno parte: in particolare, tra i capitali solvibili situati nei paesi “centrali” e i capitali potenzialmente insolventi situati nei paesi “periferici” dell’Unione. Tra i numerosi indicatori di questo scontro va segnalata l’accentuazione delle divergenze tra i tassi d’insolvenza. Stando ai dati di Credit Reform, nel 2011 in Germania le insolvenze delle imprese sono diminuite del 5,8% e in Olanda si sono ridotte del 2,9%. Al contrario, in Italia, Portogallo, Spagna e Grecia registriamo una crescita continua delle aziende dichiarate insolventi, con aumenti rispettivamente del 17, 18, 19 e 27%. Queste divaricazioni, senza precedenti, trovano ulteriori conferme nel 2012. Al divario tra i dati sulle insolvenze segue poi, logicamente, un’accelerazione dei processi di acquisizione dei capitali deboli ad opera dei più forti. […] Continua a leggere

Azzeriamo l’IMU. Spieghiamo come e perchè.

di Claudio Colletti

Stop_imuIn tempo di elezioni politiche si parla molto di revisione delle tassazioni. Chi ha innalzato le tasse oggi si propone di ridurle se sarà di nuovo al Governo del Paese; chi è stato all’opposizione ovviamente propone di contrastare la politica del governo precedente rivedendo gli “odiosi balzelli”. Bersaglio preferito, la nuova tassazione sulla casa, l’IMU prevista dal Governo Berlusconi nella Finanziaria 2011 che doveva entrare in vigore dal 2014 e che il Governo Monti ha anticipato al 2012, con effetto retroattivo.

L’Imposta Municipale Unica è una imposta iniqua per svariate ragioni, a nostro parere incostituzionale per alcuni versi. E’ per questi motivi che spiegeremo più avanti che LiberaGravina si oppone a questa tassazione ed è favorevole alla sua revisione, in particolare, all’azzeramento dell’IMU sulla prima casa non di lusso.

Perchè l’IMU è una tassa iniqua? Continua a leggere

Gravina, il Comune più ricco di Sicilia.

O meglio, il più ricco di consulenti. Secondo una inchiesta del Quotidiano di Sicilia, infatti, nel 2011 ben 30 consulenze, per un totale di quasi 540mila Euro, sono state assegnate dall’amministrazione etnea. Considerando che gli abitanti di Gravina sono poco più di 27 mila, fanno in media più di 20 Euro ad abitante.Negli enti locali siciliani, dunque, milioni di euro vengono elargiti per consulenze. In un periodo di crisi caratterizzato da tagli a servizi essenziali di sicuro il primato in questa classifica non dev’essere un vanto per noi comuni cittadini.

Caro Sindaco nel 2013 con i miei 20 Euro facciamo un Asilo Nido Comunale?